Cambiano i vertici,cambiano le poltrone, cambiano i nomi ma la musica è sempre la stessa!
Qualcuno forse è convinto che sia cambiato qualcosa ma invece è tutto fermo a treant’anni fa. Nessun rinnovamento culturale, nessuna idea programmatica, nessun progetto per migliorare l’economia della nostra cittadina attraverso la politica degli spettacoli. Può sembrare banale pensare agli spettacoli ma se pensiamo che comuni come Sanremo, Pistoia o Perugia investono sugli eventi artistici e riescono ad incrementare la loro economia, non è cosa da poco!
Che cosa fare allora per la nostra Noto che si convince sempre più di essere città d’arte e patrimonio dell’Unesco? Bisognerebbe intraprendere un cammino di vera responsabilità dei ruoli e delle scelte intraprese in questi anni e comprendere veramente quali siano stati gli sbagli commessi dai nostri amministratori che purtroppo si sono troppe volte succeduti, assetati di protagonismo e di poche idee.
Se pensiamo poi alle migliaia e milioni di euro che vengono spesi dalla regione e dalla provincia,per gli spettacoli, ci si accorge che le nostre città, fra cui Noto, non sembra di aver mai usufruito dei benefici e soprattutto non si sono visti bei risvolti . E’ necessario ancora una volta sedersi attorno ad un tavolo e capire quali manovre si debbano fare al fine di incrementare lo sviluppo della nostra città. Non possiamo stare sereni ed attendere l’Infiorata , trasformata in un contorno di mediocrità e fiera paesana, o alla settimana di san Corrado dove i turisti non trovano aree ben attrezzate, servizi e parcheggi adeguati. Se poi a questo ci si aggiunge che Noto non ha nessun luogo agibile per svolgere un evento ( certificato dalla PS) allora si che siamo seriamente messi male: ci godiamo di 250 posti al teatro, 1200 posti nel campo sportivo, di 150 posti al cortile Magistrale e di 1300 posti sulle scalinate della Cattedrale. Con questi numeri ci sogniamo di organizzare eventi con la E maiuscola.
Credo quindi che la scelta giusta sia quella di non pensare di voler bene il paese solo nel periodo della campagna elettorale e di azzardarsi di fare promesse se poi è difficile mantenerle ( la gente spera ancora nel cinema, nella piscina, nel campo sportivo, del campo di motocross, del conservatorio).
Credo che sia giunto il momento di fare una seria analisi delle nostre risorse e delle nostre potenzialità e di pensare concretamente ad un progetto per la riqualificazione culturale ed artistica della nostra cittadina.
Programmare ed organizzare con professionalità, puntando su eventi che siano veramente stabilizzati al fine di potenziarli ed incrementarli mettendo in scena una vera e seria qualità promozionale che dia quindi, alla nostra città, un marchio indistinguibile e riconoscibile ovunque, in qualsiasi parte del mondo. Allora si vantarsi di essere città d’arte e meritarsi di andare alla BIT.
Qualcuno forse è convinto che sia cambiato qualcosa ma invece è tutto fermo a treant’anni fa. Nessun rinnovamento culturale, nessuna idea programmatica, nessun progetto per migliorare l’economia della nostra cittadina attraverso la politica degli spettacoli. Può sembrare banale pensare agli spettacoli ma se pensiamo che comuni come Sanremo, Pistoia o Perugia investono sugli eventi artistici e riescono ad incrementare la loro economia, non è cosa da poco!
Che cosa fare allora per la nostra Noto che si convince sempre più di essere città d’arte e patrimonio dell’Unesco? Bisognerebbe intraprendere un cammino di vera responsabilità dei ruoli e delle scelte intraprese in questi anni e comprendere veramente quali siano stati gli sbagli commessi dai nostri amministratori che purtroppo si sono troppe volte succeduti, assetati di protagonismo e di poche idee.
Se pensiamo poi alle migliaia e milioni di euro che vengono spesi dalla regione e dalla provincia,per gli spettacoli, ci si accorge che le nostre città, fra cui Noto, non sembra di aver mai usufruito dei benefici e soprattutto non si sono visti bei risvolti . E’ necessario ancora una volta sedersi attorno ad un tavolo e capire quali manovre si debbano fare al fine di incrementare lo sviluppo della nostra città. Non possiamo stare sereni ed attendere l’Infiorata , trasformata in un contorno di mediocrità e fiera paesana, o alla settimana di san Corrado dove i turisti non trovano aree ben attrezzate, servizi e parcheggi adeguati. Se poi a questo ci si aggiunge che Noto non ha nessun luogo agibile per svolgere un evento ( certificato dalla PS) allora si che siamo seriamente messi male: ci godiamo di 250 posti al teatro, 1200 posti nel campo sportivo, di 150 posti al cortile Magistrale e di 1300 posti sulle scalinate della Cattedrale. Con questi numeri ci sogniamo di organizzare eventi con la E maiuscola.
Credo quindi che la scelta giusta sia quella di non pensare di voler bene il paese solo nel periodo della campagna elettorale e di azzardarsi di fare promesse se poi è difficile mantenerle ( la gente spera ancora nel cinema, nella piscina, nel campo sportivo, del campo di motocross, del conservatorio).
Credo che sia giunto il momento di fare una seria analisi delle nostre risorse e delle nostre potenzialità e di pensare concretamente ad un progetto per la riqualificazione culturale ed artistica della nostra cittadina.
Programmare ed organizzare con professionalità, puntando su eventi che siano veramente stabilizzati al fine di potenziarli ed incrementarli mettendo in scena una vera e seria qualità promozionale che dia quindi, alla nostra città, un marchio indistinguibile e riconoscibile ovunque, in qualsiasi parte del mondo. Allora si vantarsi di essere città d’arte e meritarsi di andare alla BIT.
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